Mediano di spinta, basette lunghe, anarchico, m 1,76, peso forma kg 72, biondo con gli occhi azzurri, Luciano Re Cecconi cresce calcisticamente nella Pro Patria. Due campionati in C senza un gol ma con sei espulsioni. Abbandona la Pro Patria perche' il nome gli fa schifo ed approda al Foggia, dove in due tornei di A e B segna ben due gol. Poi lo compra la Lazio e li' esplode e termina la carriera. Cinque campionati di A, uno scudetto e chissa' quanti gol. Esordisce in Nazionale il 28 settembre '74 a Zagabria contro la Jugoslavia, perdiamo 1-0 con autogol di Re Cecconi. La Nazionale non lo chiama piu' e lui pensa solo alla Lazio. Ma Re Cecconi sta su di morale perche' e' un tipo che in fondo gli piace sempre scherzare. Un esempio. 8 novembre '75, derby Roma-Lazio, rigore per la Lazio. Va a batterlo lui, Re Cecconi. Prima di calciare urla a Paolo Conti, portiere della Roma: “Oh Paolo, Bob Marley ieri sera?” “Eeeeh?” Re Cecconi gli fa una pernacchia innervosendo Conti che si impapera e subisce gol. 1-0. 39' della ripresa, rigore per la Roma. De Sisti sta per prendere la rincorsa quando Re Cecconi gli fa: “Oh Picchio, che numero hai di maglia?” “l'Otto!” E Re Cecconi: “Asino cotto!” De Sisti si incazza e tira sopra la traversa. La Lazio vince il derby e per Re Cecconi e' un trionfo.
Qualche mese piu' tardi entra nella gioielleria di un suo amico con un cappello e il bavero rialzato. Ha in mano una pistola ad acqua e dice all'orafo: Luciano Re Cecconi, mediano di spinta, basette lunghe, anarchico, m 1,76, peso forma kg 72, biondo con gli occhi azzurri, muore pochi |