CHARLIE MAX

Una serata partita male, ma non ancora finita
di Lola Falana



seconda puntata

Riassunto della puntata precedente:
Anna, voglia zero di uscire questa sera. Ma la Manu è depressa e bisogna portarla fuori. Magari in discoteca. Anna odia la discoteca.

Boccheggio ed ho un mancamento mentre lacrime di dolore mi sgorgano dagli occhi, scendendo copiose sulle mie guance. Guardo l'orologio. Ore 9.15. Striscio in camera mia mentre i miei genitori mi chiedono sorridendo: "Esci?"
Non raccolgo la provocazione.
Mi siedo con le mani fra i capelli sul letto davanti al mio armadio che trabocca di vestiti, non perché io ne abbia poi tanti ma per una strana legge fisica per cui lo stesso vestito piegato da me occupa il doppio dello spazio di quando me lo piega mia nonna.
Passo circa mezz'ora con gli occhi sbarrati davanti all'armadio, mentre un dubbio tremendo mi assale: COSA MI METTO???
In genere mi viene sempre voglia di mettermi cose che:

a) sono in lavanderia;
b) sono sporche;
c) sono addosso a mio fratello;
d) sono disperse per motivi ignoti.

Raggiungo livelli di schizofrenia notevoli avendo ben cura di comunicarli alla mia mamma che coinvolgo nella ricerca disperata di quella maglietta nera col collo a polo, ma come non te la ricordi ? IO DEVO METTERMI QUELLA MAGLIA, "E' in lavanderia" in che senso?, Non mi vuoi bene, allora mi metto la TUA di maglia nera; come "la mia maglia tu non la tocchi?", va là , va là, se la sarà messa Enrico. Sei una stronza, cazzotti, insulti, oggetti volanti non meglio identificati.
Mi provo metà dell'armadio che lascio poi a giacere su una povera sedia nel qual mentre arriva anche mia nonna che comincia ad urlarmi qualcosa a proposito del fatto che sono una zaccolona, non capisco.
Ogni diverso look viene proposto anche a mio padre coinvolto suo malgrado nella mia passerella serale, ma la parte non è poi così difficile lui si limita a dirmi che vado bene qualsiasi cosa io abbia addosso, infatti a tredici anni mi pitturavo le unghie di nero e mi mettevo dei lacci di cuoio dappertutto, ma pazienza, l'approvazione del padre ci vuole. Papà approva tutto perché è distratto.
Mi metto allora la mia vestita classica, jeans-maglioncino nocciola che è un mese che mi metto mentre il resto della famiglia insorge notando che è un mese che ho addosso la stessa roba . Esco sbattendo amorevolmente la porta.

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