La Coscienza di Zeno secondo
Daniele Luttazzi

Italo Svevo scrisse La coscienza di Zeno sfruttando a modo tutto il sapere della propria epoca, ivi compresa la nuova scienza ideata da Sigmund Freud, l'autopalpazione del seno. Il protagonista, Zeno Corsini, un grossista di aurore boreali, soffre di un profondo malessere esistenziale causato principalmente da una indigestione infantile manifestatasi dopo l'assunzione furtiva di 4 kg. di torrone alla brace. Ma e' il vizio giovanile della mescalina a tradire il malessere di Zeno, ed egli, pur di permettersi i suoi costosi piaceri proibiti, giunge fino al furto della intera sezione d'archi della filarmonica di Vienna proprio mentre Leonard Bernstein la sta dirigendo in un passo difficile dell'elenco telefonico di Mozart. Un giorno Zeno s'innamora delle 20 sorelle Malfenti, e vorrebbe sposarne in blocco il set completo, ma Carruba, la sua preferita per intelligenza e cilindrata, sposa invece Guido Speier, un teppista venezuelano ipersessuato che si guadagna da vivere organizzando scommesse clandestine in gare truccate di combattimento fra farfalle. Diventato socio dell'azienda di Zeno, Speier lo manda in rovina con l'acquisto di settanta tonnellate di cartone corrugato.
A Zeno non resta che consolarsi andando a letto con Carla Gerco, una attrice di Almodovar che in apparenza sembra normale, poi guardi in basso e ti accorgi che ha due piedi destri. Guido Speier, un istrione geloso, per attirare l'attenzione di Carla finge di suicidarsi gettandosi in una vasca contenente 400 litri di lanolina, ma non viene salvato in tempo, e si ammorbidisce a morte.
L'opera termina, senza alcun motivo, con alcune pagine sull'arte di individuare gente viziosa in chiesa: le impressioni di Svevo sulle camminate di chi s'accosta alla comunione rivelano un gusto e un temperamento che lo collocano di diritto fra le personalita' piu' rilevanti della generazione Pepsi.


PEPPER. n°19.
3/97
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