Sono un accanito lettore di COMIX, e in particolare del BEEP (fantastico)!... Ho constatato che spesso,
nelle risposte che (.. forse anche troppo saltuariamente) dai nella tua rubrica a chi ti "stuzzica" sulla
liberalizzazione o meno delle droghe leggere, tu rispondi portando come esempio da tenere piu' in
considerazione delle droghe leggere, il problema dell'alcool. Premetto che ora come ora io non ho
affatto le idee chiare su quale posizione prendere riguardo la liberalizzazione delle droghe leggere,
pero' non trovo giusto neppure giustificare una cosa che puo' essere o meno sbagliata dicendo che
intanto esistono problemi ben piu' grandi ai quali guardare.... una sorta di, scusa forse l'esempio infelice,
fate pure i piccoli furti, intanto ci sono i nostri politici che fanno man bassa dei patrimoni dello
Stato.
Forse sono stato un po' brusco, senza neanche presentarmi... mi chiamo Gianni e sono uno studente di 23
anni della facolta' di Fisica di
Bologna, assolutamente NON simpatizzante ne' del cavaliere ne' della destra in generale, anche il centro
mi sta un po' addosso (...fai tu cosa rimane..).
Gianni
La questione è vastissima e la tua critica Gianni, puntuale; ciò che mi chiedo è perché tanto
particolarismo nell'affrontare un problema globale? Lo stato vuole affrontare il problema-droga per
ridurre i costi sociali dell'emarginazione intesa in tutte le sue sfaccettature? Bene, ci sto, ma che si inizi
dalle macro-questioni per arrivare alle micro, dal problema dell'eroina (rispettando l'ordine di gravità del
problema, o al limite quello del fatturato) a quello della cannabis, passando per quello dell'alcool o della
tv. Non sbaglio di molto dicendo che i morti di alcool sono dieci volte quelli di ero. Tanto accanimento
contro le d.l. insospettisce.
Ci sono interessi economichi e politici, come saprai benissimo, nascosti nel fumo (ah ah) in parte
artificiale del problema. Ci stanno dicendo: "Facciamo di tutto per curare questa piaga: guarda che bei
cerotti nuovi, che garze candide...", ma senza un buon disinfettante una brutta ferita non può che
imputridire, soprattutto quando il tessuto sociale è corrotto.
Liberalizzare le droghe secondo me non significa alzare bandiera bianca. Un gesto di questo tipo
infliggerebbe anzi uno shock ai mercanti di morte, li scaccerebbe almeno momentaneamente fuori dal
tempio e una morsa meno stretta ci darebbe modo di riorganizzarci e curare i feriti.
Alla tua metafora tangentizia replico auspicando una reale operazione "Vene Pulite" che punti finalmente
i riflettori su qualche lobby importante che lucra sul traffico dell'eroina. Sono quindi d'accordo sul
cartellino giallo per chi si accende una canna in un ristorante, ma io prima pretendo quello rosso per tutte
le brave persone che speculano sulla salute di noi supergiovani.
Targi